Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio respinge il ricorso presentato dal circolo romano di poker dopo la chiusura dello stesso il 2 luglio 2012, obbligandolo a cessare qualsiasi attività, la chiusura del locale e il pagamento di una ammenda di 2000 euro.

In sua difesa l’Associazione Sportiva Dilettantistica  Fight Poker Club spiegava in una nota che c’era stata una “un’erronea rappresentazione dei fatti” e che all’ interno del circolo si svolgevano soltanto tornei di “poker texano”, aggiungendo che si trattava di un gioco di abilità e non d’azzardo vista l’assenza di puntate o scommesse.
Per la legge Italiana quello che conta invece è chi è in possesso dell’autorizzazione AAMS e non importa se sia gioco d’azzardo a d’abilità e il TAR è si è espresso chiaramente nella sua risposta aggiungendo che soltanto chi è in possesso di una regolare licenza AAMS è autorizzato a organizzare eventi di Poker sportivo e aggiunge, che anche se non sia previsto un premio in denaro non esclude il fatto che ci possa essere un altro tipo di incentivo.
La conclusione del TAR è che nessuno può organizzare tornei live a meno che non sia in possesso di regolare licenza AAMS, questo crea un’importante caso nel Lazio, chiarendo quale sia la posizione de Tribunale in merito al Poker Live.

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